Vivere con l’osteoporosi: consigli per gli anziani
L’osteoporosi negli anziani può rappresentare una sfida molto complessa per mantenere uno standard di vita accettabile una volta raggiunta la terza età. Per fortuna, però, ci sono numerosi accorgimenti che permettono di gestire la situazione con successo senza rinunciare al benessere psico-fisico sia dell’anziano che della sua famiglia.
Nei prossimi paragrafi parleremo proprio di questo argomento, andremo a scoprire cos’è l’osteoporosi nel dettaglio, i principali fattori di rischio e i sintomi da non sottovalutare. Ma soprattutto capiremo come affrontare il problema nel modo giusto e a chi affidarsi per dormire sonni tranquilli.
Che cos’è l’osteoporosi e quali sono i principali fattori di rischio
Il Ministero della Salute definisce l’osteoporosi come: “una malattia sistemica dell’apparato scheletrico, caratterizzata da una bassa densità minerale e dal deterioramento della micro-architettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea”.
L’osteoporosi negli anziani e non, può essere causata da molti fattori diversi. A seconda dei fattori di rischio può essere fatta una distinzione tra due categorie: l’osteoporosi primaria che comprende le forme derivanti dalla condizione post-menopausa e senile e l’osteoporosi secondaria, causata da altre patologie e dall’assunzione di alcuni medicinali nel medio-lungo periodo.
Al di là delle distinzioni, possiamo affermare che alcuni dei principali fattori che possono contribuire allo sviluppo dell’osteoporosi sono:
- età: il rischio di contrarre la malattia aumenta con il passare degli anni poiché la densità ossea diminuisce naturalmente;
- livelli ormonali: la riduzione degli ormoni, come gli estrogeni nelle donne durante la menopausa e il testosterone negli uomini, può causare un indebolimento delle ossa al pari di altri disturbi ormonali non legati all’età;
- sesso: le donne sono naturalmente più a rischio rispetto agli uomini. Questo perché la menopausa porta a una naturale riduzione degli estrogeni, ormoni utili alla protezione della salute delle ossa;
- familiarità: altro fattore da non sottovalutare è la familiarità. Chi ha avuto genitori o nonni malati di osteoporosi potrebbe avere un rischio maggiore;
- struttura corporea: chi ha una corporatura minuta rischia di più, poiché potrebbe avere meno massa ossea da perdere rispetto agli individui con strutture più robuste;
- alimentazione e stile di vita: le abitudini quotidiane hanno un ruolo importante sul rischio osteoporosi. Ad esempio, una dieta a basso contenuto di calcio e vitamina D, un consumo eccessivo di alcool, il fumo di tabacco e la mancanza di attività fisica contribuiscono al degrado della densità ossea;
- uso di determinati medicinali: l’uso prolungato di alcuni farmaci come i corticosteroidi e altri medicinali per il cancro può influire sullo stato di salute delle ossa;
- condizioni mediche: alcune malattie che determinano malassorbimento intestinale come la celiachia e la malattia di Crohn possono influenzare l’assorbimento del calcio e di conseguenza modificare la solidità delle ossa;
- assunzione inadeguata di calcio e vitamina D: il calcio è un minerale essenziale per lo sviluppo e il mantenimento di ossa forti mentre la vitamina D è fondamentale per aiutare il corpo ad assorbirlo. Un’assunzione sbagliata o squilibrata di entrambi può contribuire, a lungo termine, alla diminuzione della densità ossea.
Sintomi dell’osteoporosi negli anziani
Prima di proseguire nell’approfondimento e analizzare i sintomi dell’osteoporosi è importante sottolineare che la causa più frequente di osteoporosi negli anziani è il naturale processo di invecchiamento in cui tutte le funzioni biologiche rallentano e diventano meno attive ed efficienti.
Resta comunque valido l’assunto che riconoscere tempestivamente i sintomi della malattia è fondamentale per evitare cadute e fratture che potrebbero avere conseguenze molto gravi in una persona anziana.
Uno dei maggiori problemi, purtroppo, è che l’osteoporosi è spesso asintomatica, ovvero non da sintomi fin quando non si verifica una frattura vera e propria.
Alcuni sintomi riconoscibili, però, esistono e sono identificabili nel dolore alle ossa, spesso concentrato sulla schiena, sulle spalle e all’altezza dei fianchi, nella riduzione dell’altezza, nella curvatura della schiena e nell’accorciamento delle gambe.
Se pensate di essere a rischio o notate uno di questi segnali, la prima cosa da fare è discuterne con il medico curante. Sarà lui a suggerirvi le misure preventive da prendere o i controlli approfonditi da fare per migliorare la salute delle vostre ossa. Più nel dettaglio la diagnosi viene effettuata tramite una misurazione della densità minerale ossea (BMD) attraverso una tecnica chiamata densitometria ossea o mineralometria ossea computerizzata (MOC).
Osteoporosi negli anziani: l’importanza della prevenzione
Sebbene l’invecchiamento sia tra i principali fattori di rischio di questa malattia non bisogna mai darsi per vinti. L’osteoporosi negli anziani è una condizione piuttosto frequente e può essere gestita senza minare la qualità della vita e della condizione di benessere mentale.
Questo a patto di investire sulla prevenzione, un aspetto fondamentale per ridurre il rischio di fratture. Le migliori strategie di prevenzione includono l’adozione di una dieta seria e bilanciata, ovvero un regime alimentare in cui non manchino mai il calcio e la vitamina D, un’attività fisica regolare per mantenere e prevenire la perdita di massa ossea, l’astinenza da fumo e alcool e la gestione dei fattori di rischio, ovvero il monitoraggio e l’eventuale identificazione di sintomi e condizioni fisiche che potrebbero aprire la strada all’osteoporosi.
Come prendersi cura degli anziani con osteoporosi
Abbiamo scoperto cos’è l’osteoporosi, quali sono i fattori di rischio e quanto è importante la prevenzione. Come gestire, quindi l’osteoporosi negli anziani, e come prendersi cura di un familiare con questo problema?
Proviamo a capirlo. Le lesioni più frequenti che si verificano quando è presente l’osteoporosi sono la frattura del polso, quella del femore o dell’anca e quella delle vertebre. Fratture che, in una persona anziana, possono trasformarsi in un evento traumatico non soltanto a livello fisico (difficoltà a riprendere il precedente livello di mobilità, dolori persistenti, riduzione del tono osseo e muscolare) ma anche dal punto di vista più prettamente psicologico.
Proprio per questo motivo è importante la prevenzione ed è fondamentale creare degli spazi abitativi quanto più sicuri possibile per il genitore anziano. Gran parte delle cadute e delle fratture accadono proprio in case poco adatte a chi soffre di osteoporosi e ricche di ostacoli o barriere architettoniche. Vanno pertanto eliminate scale troppo ripide o scalini alti che rendono più difficile la deambulazione; le stanze devono essere illuminate in maniera adeguata e i pavimenti scivolosi o sdrucciolevoli vanno immediatamente sostituiti. Meglio anche togliere i tappeti e rimuovere oggetti e soprammobili che cadendo potrebbero causare scivolamenti e inciampi. E ancora acquistare per la persona scarpe adatte con un buon grip.
Come si intuisce da questa breve lista preliminare non è sempre facile mettere un familiare anziano nelle migliori condizioni di sicurezza. Per questo motivo un’ottima soluzione può essere quella di affidare la persona cara a Residenza Bergoglio R.A.A., struttura di alto livello e professionalità localizzata nella fresca Val Sangone, a due passi dai laghi di Avigliana e dal centro di Giaveno in Provincia di Torino.
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