Quando si diventa anziani oggi
Invecchiare fa parte del ciclo della vita, ma bisogna tenere anche conto di quando si diventa anziani nello specifico.
Secondo le definizioni ufficialmente adottate, è considerato anziano chi ha compiuto il 65° anno di età. Si attribuisce a Otto von Bismarck la scelta dei 65 anni come soglia di anzianità, ma ciò è stato smentito autorevolmente. Le sue motivazioni, infatti, sono state considerate più pratiche che scientifiche; in quegli anni, poche persone riuscivano ad arrivare a quell’età e quindi la principale preoccupazione dell’ex cancelliere tedesco era quella legata alle pensioni e alla possibilità di non poterne beneficiare.
In seguito, invece, il Congresso Nazionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia ha proposto di aggiornare il concetto di anzianità e portare, dunque, a 75 anni l’età ideale per considerare una persona effettivamente anziana.
Qui di seguito faremo luce su questa tematica particolare, andando a mettere a fuoco quelle che sono le fasi della vecchiaia e tutti i segnali che riconducono a tale condizione.
Quando si diventa anziani: le fasi della vecchiaia
Quando si diventa anziani lo si fa in maniera graduale, attraversando tre fasi ben specifiche:
Prevecchiaia
Tale fase copre un lasso di tempo che va dai 55 ai 65 anni di età.
In questo stadio specifico le funzioni fisiologiche e cognitive subiscono un graduale declino e cominciano anche a registrarsi i primi disturbi del sonno, una sempre minore attività metabolica, portando alla frequente condizione di aumento del peso.
La digestione, infatti, risulterà sempre più lenta e pesante e la massa muscolare tenderà ad atrofizzarsi.
Anche a livello psicologico e cognitivo si hanno importanti cambiamenti; è molto comune, infatti, il senso di malinconia per la vita passata o la cosiddetta sindrome del nido vuoto, ovvero quando i figli lasciano la casa.
Vecchiaia propriamente detta
Arrivati ai 65 anni di età, fino ai 79, si giunge alla vecchiaia vera e propria, dove le funzioni fisiologiche subiscono un ulteriore declino.
A livello fisico, infatti, le ossa diventano sempre più deboli, cominciano i problemi legati alla postura e ai muscoli.
Anche in questa fase si attraverseranno disturbi legati alla digestione e si potrà soffrire, con maggiore incidenza, di neoplasie.
I sensi come la vista e l’udito saranno maggiormente compromessi in questa età e ciò può portare a uno dei mali più preoccupanti, ovvero l’isolamento.
Abbastanza elevato, inoltre, è il rischio che l’intelligenza fluida arrivi a livelli molto bassi e che situazioni di demenza portino al rischio di contrarre patologie molto serie come l’Alzheimer.
Anzianità
Ultima fase della vecchiaia è quella che va dagli 80 anni in poi; qui sarà ancora più netto e marcato il cambiamento a livello sia fisico che psicologico.
Nel primo caso, infatti, si registra una maggiore fragilità delle ossa e delle articolazioni, limitando l’autonomia della persona e, allo stesso tempo, la sua vulnerabilità.
Ciò si ripercuote sulla psiche e sulla maggiore probabilità di arrivare a disturbi mentali di forma depressiva.
Quando si diventa anziani: segni tipici della vecchiaia
Al di là delle fasi della vecchiaia, quando e come si diventa anziani dipende da noi, dallo stile di vita condotto, dal contesto socio-geografico in cui viviamo e dal nostro bagaglio genetico.
Proprio per questo, più che di fasi, è più importante segnalare quelli che sono i segni tipici della vecchiaia quali:
- Capelli che diventano più grigi e più sottili;
- Vista: si manifesta la presbiopia che ostacola la lettura e a ciò può seguire l’intervento della cataratta;
- Problemi di udito a partire dai 75 anni di età;
- Apparato digerente: disturbi legati alla digestione causata anche dalla difficoltà nella masticazione e deglutizione o dall’incapacità di mangiare abbastanza e di assorbire gli alimenti;
- Cuore meno efficiente con una conseguente perdita di resistenza;
- Frequente incontinenza urinaria;
- Lentezza del comportamento
Tale rallentamento trova una correlazione tra l’avanzare dell’età, la lentezza della reazione e l’esecuzione dell’attività fisica e mentale; - Cadute accidentali e lesioni;
- Manifestarsi di malattie croniche tipiche dell’età: ipertensione, artrite, malattie cardiache, Alzheimer, demenza senile, osteoporosi, diabete e tumori;
- Ridotta capacità mentale e cognitiva: la perdita di memoria è causa della diminuzione della velocità di codifica, memorizzazione e recupero delle informazioni e quindi ci vorrà più tempo per apprendere nuove informazioni.
Quando si diventa anziani da Residenza Bergoglio R.A.A.
Esiste una netta distinzione tra chi è anziano e chi si sente tale. Di questo, noi di Residenza Bergoglio R.A.A ne siamo fortemente convinti; così come del fatto che la vecchiaia debba essere vissuta come un dono che va protetto al meglio e con tutti gli strumenti necessari.
Proprio per questo ci impegniamo per offrire ai nostri ospiti tutti gli stimoli utili a tutelarne Salute e Benessere psicofisico, aiutandoli nello specifico a essere ottimisti e pensare positivo, tenere allenata la mente con stimoli e laboratori, svolgere attività fisica moderata con regolarità con passeggiate nel parco adiacente, corsi di yoga e pilates, seguire una dieta bilanciata.
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