L’importanza delle vitamine nella dieta degli anziani
Dopo i 50 anni, il binomio “anziani e vitamine” diventa inscindibile in quanto è necessario integrare l’apporto di alcuni elementi nutrizionali dato il crescente fabbisogno. Questo può avvenire sia tramite l’alimentazione sia con integratori alimentari. L’attività fisica così come il metabolismo basale diminuiscono con l’età avanzata e pertanto la dieta va adeguata ai cambiamenti dell’organismo. L’importante è non affidarsi al fai da te ma seguire con scrupolo i consigli del medico curante o di un nutrizionista.
In particolare è importante predisporre un regime alimentare che possa evitare una carenza di vitamine come le importantissime B12, D e C. Vediamo perché e in che modo.
Le vitamine essenziali per gli anziani
Alcuni micronutrienti come le vitamine si rivelano davvero essenziali per gli anziani.
La vitamina D, ad esempio, è fondamentale non solo per le ossa e il sistema muscolo-scheletrico ma anche per il sistema immunitario. Questa vitamina, infatti, rafforza le cellule preposte all’eliminazione di microrganismi patogeni e modula la risposta infiammatoria. Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, la somministrazione integrativa di vitamina D e calcio in soggetti con più di 85 anni può portare a una riduzione, seppur lieve, del rischio di fratture, come accertato da studi scientifici.
Un’altra vitamina essenziale nel rapporto anziani e vitamine è la B12, fondamentale nella formazione di globuli rossi e nel mantenimento delle funzionalità del sistema nervoso. Infatti, a causa di crescenti disordini del sistema gastrointestinale, alcune sostanze fra cui la vitamina B12 vengono malassorbite nelle persone anziane. Le fonti di B12, inoltre, sono unicamente di origine animale e spesso gli anziani riducono cibi come carni rosse, pesce e latticini nella propria dieta determinando quindi una carenza nutrizionale. L’Istituto Superiore della Sanità riporta un’interessante statistica secondo cui la carenza di vitamina B12 interesserebbe 1 persona su 20 con età compresa tra 65 e 74 anni e addirittura circa 1 persona su 10 con età superiore ai 75 anni.
L’anemia, che talvolta colpisce le persone anziane, può essere causata anche da uno stato carenziale di vitamina B9 ossia i folati. Queste sostanze sono destinate alla sintesi di DNA e RNA e servono per produrre nuove cellule. Inoltre la presenza di acido folico (la forma ossidata della vitamina B9) abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, che porta a malattie cardiovascolari e infarti. Una carenza di folati può portare ad anemia megaloblastica in soggetti anziani. Occorre comunque accertare se questa malattia sia dovuta ad una carenza di B12 o folati per scegliere la giusta cura e dieta.
Un’altra vitamina essenziale dopo i 65 anni è la vitamina C. Per l’anziano, questa vitamina è fondamentale per rafforzare il sistema immunitario, per la produzione di collagene per le ossa e la pelle, per la salute del cavo orale ed in particolare delle gengive ed infine per favorire un miglior assorbimento del ferro. Da non sottovalutare anche la qualità antiossidante dell’acido ascorbico (altro nome della vitamina C) perché protegge dall’azione dannosa dei radicali liberi.
Carenza di vitamine negli anziani: quali conseguenze?
Come abbiamo visto, la vitamina D, le vitamine B e la vitamina C sono essenziali soprattutto quando si tratta di persone anziane. Ma cosa succede quando si manifestano carenze e a cosa possono essere dovute?
Carenza di vitamina D
La carenza di vitamina D in soggetti over 65, ad esempio, può essere ricondotta sostanzialmente a due fattori:
- con l’avanzare dell’età il tempo di esposizione al Sole diminuisce. A differenza delle altre vitamine, il nostro organismo può produrre autonomamente la vitamina D3: i raggi ultravioletti del Sole trasformano un tipo di grasso presente nella pelle proprio in questa sostanza. Quindi meno tempo al Sole, meno vitamina D;
- inoltre si consumano meno cibi ricchi di vitamina D. Fonte di quest’ultima, nella forma più biodisponibile di D3, sono il fegato, i tuorli d’uovo, il pesce grasso come il salmone o lo sgombro. Per quanto riguarda le fonti di origine vegetale annoveriamo ad esempio funghi, broccoli e bietole ma in questo caso la biodisponibilità è inferiore ossia è meno fruibile dall’organismo.
Secondo le linee guida Aifa, sarebbe necessario un supplemento di questa vitamina solo se inferiore a una concentrazione nel sangue di 20 nanogrammi per millilitro (ng/ml). Meglio quindi una moderata esposizione solare e un corretto regime alimentare.
Carenza di vitamina B12 e B9
Un’altra carenza che potrebbe verificarsi nella terza età è quella di vitamina B12 che si manifesta spesso con anemia, astenia, debolezza e pallore. Stessi sintomi si hanno per la carenza di Vitamina B9 o folati. In questo caso, però, bisogna prestare particolare cura alla corretta alimentazione perché assumere integratori di acido folico comporta molte interazioni a livello farmacologico. Ancora una volta la dieta degli anziani e vitamine sono strettamente correlate!
Carenza di vitamina C
Per quanto riguarda la preziosa vitamina C, uno studio ad opera di ricercatori svizzeri ha messo in luce come a parità di mg di vitamina C assunti giornalmente la concentrazione a livello ci plasma in soggetti con più di 65 anni risultasse inferiore di circa 10 punti rispetto ad altri soggetti più giovani. Ecco perché il regime alimentare adottato è così importante nell’anziano per garantire il benessere psicofisico.
Consigli per un’alimentazione ricca di vitamine per gli anziani
La corretta alimentazione nella terza età serve a rispondere a svariate quanto importanti esigenze:
- colmare eventuali deficit nutrizionali come la carenza di alcune vitamine;
- badare all’apporto calorico e di colesterolo;
- fare attenzione ad eventuali interazioni con farmaci assunti come anticoagulanti o antibiotici.
La carne rossa, ad esempio, abbiamo visto quanto sia fondamentale per l’apporto di vitamina B12 ma ne viene sconsigliato il consumo più di due volte a settimane in quanto potrebbe comportare l‘insorgere o l’aggravarsi di patologie del colon-retto.
Inoltre per facilitare la digestione sarebbe preferibile scaglionare l’assunzione di questi cibi nell’arco della giornata. Se poi ci fossero problemi di deglutizione per soggetti disfagici è preferibile la preparazione di vellutate, zuppe o frullati.
Spesso non badiamo a sufficienza alle esigenze nutrizionali dei nostri cari over 65 per diversi motivi dalla mancanza di tempo alla difficoltà di preparare pietanze varie ed equilibrate. Presso Residenza Bergoglio R.A.A l’alimentazione equilibrata dell’ospite è posta al primo posto. Il rapporto anziani e vitamine è molto importante e viene salvaguardato predisponendo attentamente il menù per ogni pasto. Affidati allo staff qualificato di Residenza Bergoglio R.A.A per il benessere del tuo caro.
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