Il valore degli anziani: ieri e oggi

 

Il valore degli anziani all’interno della società non è mai stato lo stesso. Le mode e l’evoluzione degli usi e dei costumi hanno portato spesso ad una riconsiderazione del loro ruolo in base ai cambiamenti della società verso la vita quotidiana e le abitudini che scandiscono i giorni e le relazioni. Il valore degli anziani è profondamente cambiato, oggi rivestono un ruolo completamente diverso rispetto al passato. Nel passato, infatti, la persona anziana era vista come una figura che poteva mettere a disposizione delle generazioni più giovani la saggezza accumulata in tanti anni di vita. Con l’evolversi dei tempi, tutto ciò si è gradualmente affievolito e a poco andare il valore di quello che può trasmettere un anziano è visto sempre più come meno importante fino a concepirlo come un peso per la società.

 

Il valore degli anziani nel passato

In passato, fino ancora a qualche decennio fa, gli “anziani” venivano considerate come delle figure di importanza centrale per lo sviluppo dei rapporti e per le decisioni da prendere nella famiglia. Si andava da loro per ottenere consiglio e sfruttare le conoscenze per poter rispondere alle sfide della vita. Tutto ciò non accadeva solo nella società europea, ma ha guidato le culture di tutto il mondo. In ogni parte del globo, infatti, l’anziano del villaggio o della tribù in base alla cultura, era visto come un saggio da rispettare e al quale portare onore e rispetto. Il valore degli anziani era indiscutibile quindi, il nonno o il bisnonno erano tenuti per tali motivi in degna considerazione. Un pilastro quindi che donava ai propri figli e nipoti la sicurezza nelle scelte da intraprendere grazie ai suoi consigli. Era considerato come un punto di riferimento grazie al quale le tradizioni potevano continuare ad essere tramandate oltre che un freno agli errori che si potevano commettere. Ecco perché, diversamente da quanto accade oggi, chi era più avanti nell’età, viveva la società in modo nevralgico, sapendo quindi di esserne parte attiva e dinamica. Ciò che ha caratterizzato in modo così pregnante la sua figura nel passato è stata l’età media della società. Vivendo in un Paese relativamente molto giovane, infatti, egli acquisiva un carattere di estrema particolarità e unicità e tali facoltà distintive ne consolidavano la figura e lo status. Ciò che oggi è cambiato è appunto l’età media del Paese che tende sempre più ad essere uno stato anziano. In questa nuova visione, chi è più avanti negli anni diventa sempre più inutile, in quanto figura normalizzata e stilizzata.

 

Il valore degli anziani nella società moderna

Ad essere profondamente cambiato nella società moderna è anche il ritmo con il quale il lavoro ha modificato la quotidianità della famiglia e le figure del papà e della mamma. Fino ancora agli anni ’80 era comune che più generazioni coesistessero all’interno di uno stesso nucleo abitativo: i nonni aiutavano ed erano aiutati. Oggi entrambi i genitori lavorano e l’assenza di una persona responsabile in casa ha influenzato la condizione di vita non solo dei figli ma anche dei genitori anziani. Tutto questo ha, infatti, portato inevitabili ripercussioni come case differenti, vacanze separate e momenti di svago distinti, riducendo dapprima i momenti di condivisione e di dialogo e, successivamente, quando il genitore anziano inizia a mostrare la sua fragilità e le necessità, le probabilità di un aiuto costante e presente in caso di difficoltà. In una simile fattispecie il disagio comincia a farsi evidente. Il valore degli anziani viene quindi a scemare e, con l’avanzare degli anni, quando la quotidianità diventa più stancante e faticosa le persone anziane smettono semplicemente di uscire meno e di conseguenza a ridurre drasticamente le relazioni, rimanendo per più tempo a casa da soli. La vita che si delinea per tali motivi è sempre più indirizzata all’omologazione delle giornate che diventano tutte uguali generando un flusso esistenziale monotono e dannoso. La situazione si ripercuote anche sui figli che, improvvisamente, si trovano a dover organizzare le loro giornate nell’ottica di un’assistenza più o meno costante verso i propri genitori. Il tutto, ovviamente, con non poche difficoltà, sensi di colpa e, soprattutto, momenti per fermarsi a parlare o, meglio, ad ascoltare cosa gli anziani hanno da dirci, quale valore e quando valore hanno ancora da trasmetterci!

 

 

Il valore degli anziani grazie a Residenza Bergoglio R.A.A.

In una situazione generale di questo tipo, la nostra struttura residenziale per anziani autosufficienti, Residenza Bergoglio R.A.A. si pone l’obiettivo di restituire il valore degli anziani agli anziani, offrendo un nuovo modo di approcciarsi alla vita in questa fase.

La nostra residenza mette al centro del proprio impegno il benessere psico-fisico dell’ospite che viene quindi aiutato a conservare un corpo sano e una mente reattiva. L’attenzione di tutto lo staff si definisce sulla base delle attitudini dell’anziano, soddisfacendo e stimolando le sue personali passioni. In tal modo si sviluppa l’aspetto emotivo e relazionale della persona anziana che, quindi, torna a vivere nel pieno delle sue peculiarità.

Residenza Bergoglio R.A.A. è quindi la strada giusta per risolvere la complicata gestione dei genitori anziani, offrendo una soluzione ideale per tutti. La nostra residenza è infatti sinonimo di sicurezza e affidabilità ma anche di occasioni di svago e di stimolo grazie ai quali gli anziani ritornano a fare, a socializzare, a sentire che hanno ancora molto da offrire, mentre i loro figli, potendo contare sulla professionalità del nostro staff, possono essere certi di aver affidato i propri cari nelle mani giuste.

 

 

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