Anziani e dialogo: scopri i benefici per il loro benessere
Si parla ancora troppo poco del tema “Anziani e dialogo” ma è imprescindibile per la salute psicofisica quando si raggiunge la soglia della terza età. Comunicare con il nostro caro che ha qualche anno in più è una priorità anche quando è autosufficiente.
È importante coinvolgerlo nelle scelte della vita quotidiana e nel management della routine familiare. L’anziano ha esigenze specifiche ma la sua capacità volitiva non è inferiore a quella di qualsiasi altro individuo. Spesso, però, si tende a dimenticare o sottovalutare che l’età avanzata non è sinonimo di mera accettazione della volontà altrui: l’anziano va ascoltato oltre che accudito.
Occorre però sollecitare il nostro caro e offrirgli degli stimoli per rimanere attivo ed in questo articolo elencheremo alcuni spunti proprio per instaurare un dialogo efficace.
L’importanza del dialogo per gli anziani e la salute mentale
A livello della salute mentale, il dialogo per gli anziani può essere considerato un’arma di prevenzione. Uno studio del 2020-2021, intitolato Passi d’Argento e pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha rilevato come 10 ultrasessantacinquenni su 100 soffrano di sintomi depressivi. Questa ricerca ha inoltre messo in luce come la depressione sia più presente fra le donne e fra chi vive solo.
Questo è uno dei motivi per cui un dialogo costruttivo e significativo può scongiurare la caduta nella morsa della depressione senile. Dai dati di Passi d’Argento emerge anche che oltre il 27% degli over 65 che soffrono di depressione non chiede aiuto. Talvolta, infatti, anche se ci viene data risposta positiva alla domanda “Come stai?” non dobbiamo dare nulla per scontato. Anche in questo caso un’osservazione attenta dei comportamenti del nostro caro sommata ad una linea di dialogo attiva può servire a mantenere un buono stato di benessere mentale dell’anziano.
Anziani e dialogo: saper trovare l’occasione giusta
Il dialogo per gli anziani è fondamentale e lo è soprattutto nella forma più classica della conversazione. Se pensiamo a quanti modi abbiamo di comunicare (e-mail, WhatsApp, videocall, etc) comprendiamo come gli anziani potrebbero rimanere esclusi dall’interazione famigliare e sociale.
Il modo migliore per comunicare con chi ha qualche anno in più di noi resta la conversazione in presenza. Purtroppo per motivi di forza maggiore negli ultimi anni abbiamo imparato a gestire le distanze grazie ai mezzi tecnologici ma gli anziani preferiscono il dialogo diretto. Come gli operatori sociali ci insegnano, non è importante come si intraprenda la conversazione: si può tranquillamente parlare ed interagire ad esempio mentre si prepara un caffè o un dolce insieme, ma se l’occasione non ci fosse bisogna crearla.
Altra possibilità di dialogo con gli anziani può essere la richiesta di un parere. Troppo spesso non interpelliamo il nostro caro per le soluzioni dei problemi quotidiani. Questo accade perché inconsciamente non li reputiamo sufficientemente aggiornati sul mondo di oggi, dimenticandoci però che hanno un bagaglio di vita che vale oro in termini di esperienza. Proprio per questo motivo è bene aggiornare gli anziani, sulle novità e sui problemi che ci sono in famiglia, senza ovviamente caricarli di pensieri o angosce.
Dialogo con gli anziani: le domande giuste da fare
Se non viviamo sotto lo stesso tetto con il nostro nonno o genitore, il tempo trascorso insieme diventa ancora più importante. Iniziare un dialogo con gli anziani può non essere facile per mancanza di esperienze condivise ad esempio. Quando andiamo a far visita a casa al nostro caro, siamo spesso sopraffatti da mille faccende pratiche da svolgere. È importante invece trovare del tempo per soffermarsi solo a conversare proprio perché la nostra visita potrebbe costituire, per una persona della terza età, una delle poche occasioni durante la giornata per interagire e scambiare delle chiacchiere.
Se, invece, il nostro congiunto over 65 si trova in una residenza per anziani, le visite non devono essere mere occasioni per chiedere: “Come stai?”, ” Mangi?”, “Dormi bene?”. Meglio intraprendere una conversazione più ampia e durante quest’ultima informarsi sullo stato di salute ed emotivo della persona cara.
Per mantenere attiva anche la memoria dell’anziano possiamo fare delle domande sul passato, ricollegandole però al presente:
- “Mamma/Nonna, ho litigato con mio marito ma tu come facevi con il tuo quando avevate dei problemi?”;
- “Nonno/papà, vorrei cambiare lavoro ma qual era il lavoro dei tuoi sogni?”;
- “Mamma/nonna la prossima volta ci guardiamo un film insieme, qual era il tuo attore preferito?”.
Anziani e dialogo: mantenere le relazioni social
Il dialogo per gli anziani, però, non deve essere solo quello con la propria famiglia. È importante che siano mantenuti anche altri tipi di relazioni sociali con gli amici, con i vicini di casa o con i coetanei. Secondo il National Institutes of Health, la solitudine comporterebbe maggiori rischi di soffrire di ipertensione, morbo di Alzheimer, obesità ed altre malattie fisiche e mentali.
Mantenere uno stile di vita attivo frequentando corsi e laboratori creativi può essere un’ottima occasione per condividere i propri interessi con altre persone, coetanee o meno.
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Presso Residenza Bergoglio R.A.A., il dialogo con gli anziani è al primo posto nei valori del benessere quotidiano. I nostri operatori qualificati sanno come intrattenere un dialogo proattivo con gli ospiti, ascoltando le esigenze di ogni giorno ma intavolando anche conversazioni più significative. Inoltre vengono predisposti dei momenti collettivi di condivisione come laboratori creativi, passeggiate ed incontri, volti a promuovere il dialogo fra gli ospiti stessi della struttura.
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